And death
shall have no dominion.
Dead man
naked they shall be one
With the
man in the wind and the west moon;
When their
bones are picked clean and the clean bones gone,
They shall
have stars at elbow and foot;
Though they
go mad they shall be sane,
Though they
sink through the sea they shall rise again;
Though
lovers be lost love shall not;
And death
shall have no dominion.
And death
shall have no dominion.
Under the
windings of the sea
They lying
long shall not die windily;
Twisting on
racks when sinews give way,
Strapped to
a wheel, yet they shall not break;
Faith in
their hands shall snap in two,
And the
unicorn evils run them through;
Split all
ends up they shan't crack;
And death
shall have no dominion.
And death
shall have no dominion.
No more may
gulls cry at their ears
Or waves
break loud on the seashores;
Where blew
a flower may a flower no more
Lift its
head to the blows of the rain;
Though they
be mad and dead as nails,
Heads of
the characters hammer through daisies;
Break in
the sun till the sun breaks down,
And death
shall have no dominion.
Dylan Thomas
E la morte non avrà più dominio.
I morti nudi saranno una cosa
Con l’uomo nel vento e la luna d’occidente;
Quando le loro ossa saranno spolpate e le ossa pulite
scomparse,
Ai gomiti e ai piedi avranno stelle;
Benché impazziscano saranno sani di mente,
Benché sprofondino in mare risaliranno a galla,
Benché gli amanti si perdano l’amore sarà salvo;
E la morte non avrà più dominio.
E la morte non avrà più dominio.
Sotto i meandri del mare
Giacendo a lungo non moriranno nel vento;
Sui cavalletti contorcendosi mentre i tendini cedono,
Cinghiati ad una ruota, non si spezzeranno;
Si spaccherà la fede in quelle mani
E l’unicorno del peccato li passerà da parte a parte;
Scheggiati da ogni lato non si schianteranno;
E la morte non avrà più dominio.
E la morte non avrà più dominio.
Più non potranno i gabbiani gridare ai loro orecchi,
Le onde rompersi urlanti sulle rive del mare;
Dove un fiore spuntò non potrà un fiore
Mai più sfidare i colpi della pioggia;
Ma benché pazzi e morti stecchiti,
Le teste di quei tali martelleranno dalle margherite;
Irromperanno al sole fino a che il sole precipiterà;
E la morte non avrà più dominio.
LA POESIA E' RECITATA DA RICHARD BURTON
NOTE BIOGRAFICHE
Dylan Marlais Thomas (Swansea, 27 ottobre 1914 – New York, 9
novembre 1953) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo gallese.
Scrisse poesie, saggi, epistole, sceneggiature, racconti
autobiografici e un dramma teatrale dal titolo Sotto il bosco di latte (Under
milk wood) la cui versione radiofonica, in cui recitava l'autore stesso, vinse
il Prix Italia nel 1954.
BIOGRAFIA
Dylan Thomas era il secondo figlio di David John Thomas,
professore della Grammar School locale, e Florence Williams. Fin da
giovanissimo mostra una notevole inclinazione per la poesia, arrivando a
pubblicare le prime poesie, all'età di undici anni, nel suo giornalino di
scuola.
Nel 1934 pubblica la sua prima raccolta poetica, Diciotto
poesie, suscitando scalpore nei raffinati ambienti letterari londinesi. Nei
suoi primi versi pubblicati, cominciano a intravedersi le tematiche che
renderanno celebre la sua poesia: la morte, la natura, l'amore e il sesso visto
come corruzione della carne. Di questa prima raccolta, la composizione più
conosciuta è And death shall have no dominion.
Tre anni più tardi sposa la ballerina Kathleen McNamara,
dalla quale ebbe tre figli.
Convinto pacifista, evitò l'arruolamento presentandosi
completamente ubriaco alla visita di leva.
Nel 1940 esce Ritratto dell'artista da cucciolo, una
raccolta di storie di impronta autobiografica, mentre nel 1946, esce il libro
che rappresenta la sua definitiva consacrazione Death and entrances
("Morte e ingressi"). All'indiscusso valore poetico di Thomas, si
accompagna però una vita di grande dissolutezza, fatta di sperperi e di
alcolismo, che spinse la sua famiglia sull'orlo della povertà. Malgrado la sua
dipendenza dall' alcol, la sua famiglia gli stette sempre vicino, anche quando
nel 1949 andò a vivere in una barca malamente riadattata nella città gallese di
Laugharne, che ispirò la località immaginaria di Llareggub in cui è ambientato
il dramma Under milk wood.
Nel corso di un suo viaggio negli Stati Uniti, gli fu
commissionato da Igor Stravinsky un libretto per un'opera lirica che però non
vide mai la luce. Il quarto viaggio negli Stati Uniti fu anche l'ultimo: arrivò
il 19 ottobre 1953 per un ciclo di conferenze sulla poesia organizzato da
Malcom Brinnin. Il 5 novembre 1953, in preda ad un attacco di delirium tremens,
scatenato dai diciotto whisky tracannati poco prima, fu trasportato d'urgenza
al Roman Catholic Hospital. Dopo cinque giorni di coma, morì il 9 novembre
1953.
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